Sembrerà strano, ma non ho mai creduto a tutte quelle storie sui principi azzurri, cavalli bianchi,  i boschi fatati, le principesse. Troppi colori e troppa magia. La realtà non è così. I ‘principi’ di  oggi non hanno cavalli, ne sanno andare a cavallo, ne tanto meno comprano fiori. Le ‘principesse’  invece non fanno altro che badare all’apparenza, sfoggiando trucco pesante e minigonne che lasciano  ben poco all’immaginazione. Si confondono tra la gente per timore di essere ‘diversi’, di ricalcare  l’immagine di quello stereotipo impresso nella mente di ciascuno di noi. È evidente che siano storielle  per far credere quello che non c’è e mai sarà. È evidente che tutti siamo alla ricerca di un sogno che  dia colore ai film che ci costruiamo in testa, dipingendo un quadro perfetto di un futuro perfetto in  un mondo perfetto. Tutto ciò, rinchiuso in un sogno imperfetto. Perché imperfetto? Perché è solo un sogno.  Non è vero che non c’ho mai creduto, però.. anzi, l’ho fatto fermamente con la convinzione che la realtà  a volte, correndo, possa superare i sogni, vincere quella gara, anche solo per una frazione di secondo,  un attimo, un istante.. cos’è che non è andato? La principessa in realtà era una strega che si divertiva  a far assaggiare le sue pozioni magiche, godeva nel comandare, nel vedere chiunque ai suoi piedi.  Le piaceva divertirsi tramutando in burattini tutti i maschioni le si ponessero innanzi.  Aveva trasformato in oche tutte le altre possibili principesse del reame o forse no, forse  la magia l’aveva fatta a me, ai miei occhi che non vedevano altro, se non lei. Oppure oche,  oche ovunque. Per strada, per i rovi, per i boschi, nei castelli, sui troni. Ovunque.  E le oche non possono diventare principesse, quindi non meritano un principe. Sono destinate  a restare ciò che sono. Non c’è magia che tenga.

Sembrerà strano, ma non ho mai creduto a tutte quelle storie sui principi azzurri, cavalli bianchi, i boschi fatati, le principesse. Troppi colori e troppa magia. La realtà non è così. I ‘principi’ di oggi non hanno cavalli, ne sanno andare a cavallo, ne tanto meno comprano fiori. Le ‘principesse’ invece non fanno altro che badare all’apparenza, sfoggiando trucco pesante e minigonne che lasciano ben poco all’immaginazione. Si confondono tra la gente per timore di essere ‘diversi’, di ricalcare l’immagine di quello stereotipo impresso nella mente di ciascuno di noi. È evidente che siano storielle per far credere quello che non c’è e mai sarà. È evidente che tutti siamo alla ricerca di un sogno che dia colore ai film che ci costruiamo in testa, dipingendo un quadro perfetto di un futuro perfetto in un mondo perfetto. Tutto ciò, rinchiuso in un sogno imperfetto. Perché imperfetto? Perché è solo un sogno. Non è vero che non c’ho mai creduto, però.. anzi, l’ho fatto fermamente con la convinzione che la realtà a volte, correndo, possa superare i sogni, vincere quella gara, anche solo per una frazione di secondo, un attimo, un istante.. cos’è che non è andato? La principessa in realtà era una strega che si divertiva a far assaggiare le sue pozioni magiche, godeva nel comandare, nel vedere chiunque ai suoi piedi. Le piaceva divertirsi tramutando in burattini tutti i maschioni le si ponessero innanzi. Aveva trasformato in oche tutte le altre possibili principesse del reame o forse no, forse la magia l’aveva fatta a me, ai miei occhi che non vedevano altro, se non lei. Oppure oche, oche ovunque. Per strada, per i rovi, per i boschi, nei castelli, sui troni. Ovunque. E le oche non possono diventare principesse, quindi non meritano un principe. Sono destinate a restare ciò che sono. Non c’è magia che tenga.

Prima o poi i miei passi raggiungeranno quell’orizzonte cosi’ distante, riusciranno ad apprezzare l’alba di un nuovo giorno,percepiranno una nuova rinascita.  Riusciranno a sorpassare quella collina che porta il tuo nome, quella costellazione che cela il tuo cuore. Prima o poi i miei occhi riusciranno a vedere quanto la vita sia luminosa guardata da un’altra prospettiva. Riusciranno a vedere l’alba sconfiggere la notte. Riusciranno a vedere le stelle nascondersi, con la speranza che una nuova notte cali al più presto. Prima o poi il mio naso riuscirà a respirare quel profumo di vita, quel respiro del mondo, quel profumo che sa di nuovo. Prima o poi il mio cuore smetterà di pulsare sangue come un treno in corsa, ma ritroverà  finalmente quella quiete che l’attraversa. Prima o poi riuscirò a svegliarmi dall’incubo che mi tormenta, per riaddormentarmi  in un sogno che realmente mi alimenta.